L’ultimo romanzo di Luigi Garlando parte da un’idea originalissima: riportare in vita Dante Alighieri, un evento di fantascienza che si inserisce dentro una cornice più grande che appartiene ai nostri giorni, la storia di un ragazzo di 14 anni e della sua famiglia.

I protagonisti di Garlando sono sempre bambini e ragazzi e anche stavolta la tradizione è mantenuta. Solo che Vasco all’inizio non è proprio l’eroe che ti aspetti: bocciato già una volta, ricco sfondato, dispettoso con tutto, maleducato, irriverente. Ha due sole passioni: Fortnite e la Fiorentina. Col primo è un campione, la sua skin si chiama Mors, che è tutto un programma. Della seconda non perde mai una partita allo stadio, complice suo nonno paterno che fa parte del consiglio di amministrazione della squadra gigliata.

Perché la storia si svolge nella città più bella del mondo, come la definisce Vasco, e il romanzo, in alcuni punti, ne fa proprio scoprire le tante bellezze. E che dire della Gagliarda? E’ la stupenda e gigantesca villa del ‘500 dove vive il ragazzo, erede di un leggendario crociato che perse la vita per proteggere il Santo Sepolcro dai musulmani.

Insomma, non potrebbe esserci ambientazione migliore, ma la vita di Vasco non è tutta luccichio. Vasco gioca a Fortnite perchè a Fortnite si spara (o meglio si killa) e per sparare bene si deve “odiare” e Vasco odia per tenere a bada “il leone che gli mangia il cuore, dalla mattina alla sera“. E quando non spara, ne fa di ogni, sempre con i suoi due amici al seguito, per i quali lui è una leggenda: fa piangere le prof, corrompe il preside, tratta la tata come una serva, escogita scherzi crudeli. E tutto questo sempre per quel leone che gli morde il cuore da quando è morta sua mamma Clarity.

Ma un giorno lo coglie una grande sorpresa: una skin di nome Dante, che parla solo in versi endecasillabi, lo batte a Fortnite e comincia ad essere una presenza ingombrate sulla rete e poi anche nella vita reale. E’ Dante davvero, a più di settecento anni dalla sua morte. E’ venuto con una missione da parte di Clarity: insegnare a Vasco quanto è bello avere un “cor gentile” e con esso amare e non odiare.

Non scendo nei particolari, il romanzo si legge sorridendo, ma anche con commozione. Tanti poi sono i temi che Garlando tratta con la freschezza di un protagonista così giovane: la famiglia, gli amici, l’amore per l’arte e la letteratura, la sofferenza dei più piccoli, la tutela dell’ambiente, il rispetto per la vita umana, l’amore per una donna o ragazza che sia.

Per i ragazzi, e non solo, un romanzo che vale la pena.

Chiara Soldi

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