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Tre giovani nobili inglesi decidono di fare un breve viaggio in barca, lungo il corso del Tamigi. Raccontata così, la trama di questo libro sembra essere un po’ povera: a renderlo un classico che, sebbene sia stato scritto più di un secolo fa, esercita ancora oggi il suo fascino, è come questi tre giovanotti affrontano la traversata, dando luogo a un esilarante avventura.

“Tre uomini in barca” è infatti un libro “comico”: narrato in prima persona e ricco di humor inglese, riesce a strappare più di un sorriso ancora oggi. I tre giovani si fingono e si atteggiano da avventurieri navigati, mentre in realtà il loro stile di vita borghese li tiene lontani dalla realtà più “pratica”: davanti alle difficoltà che incontrano lungo il viaggio, dibattono sulle migliori strategie con cui affrontarle, ma in realtà combinano solo un pasticcio dopo l’altro, data la loro goffaggine. Sognano l’avventura, ma in realtà amano la comodità, la buona tavola e il riposo. Su questi netti contrasti si basa la comicità del testo, intervallata da brevi descrizioni delle città che i giovani incontrano lungo la traversata, borghi di cui viene raccontata la storia con un malcelato orgoglio tutto inglese.

“Tre uomini in barca (per non parlar del cane)” è una storia ancora oggi capace di regalare sorrisi e intrattenere, anche se molti cliche e battute fanno riferimento a un mondo conosciuto solo in parte al lettore di oggi. Se si vuole una lettura non impegnativa, divertente anche se un po’ datata, questo libro è la scelta giusta.

Matteo Colombo

Tre uomini in barca (per non parlare del cane): la trama del libro di J. K. Jerome

J., Harris e George compongono un terzetto alquanto balzano. J. ha la fissa della malattia: le ha passate tutte (gli manca solo il ginocchio della lavandaia). Harris – a suo dire – fa tutto lui, ma tiene sempre in scacco gli altri con ordini e contrordini. George non farebbe che dormire, ma la pigrizia è un vizio che non lo riguarda. Ai tre amici si accompagna un cane, e anche lui ci mette la sua: Montmorency è un feroce fox-terrier certo di essere troppo buono per questo mondo. Tutti assieme fanno un viaggio in barca lungo le rive del Tamigi. Ne nasce una storia esilarante, costellata di piccole sventure e comiche avventure, con curiosi aneddoti di costume e ricordi di esperienze buffe, in una serie di gag sulle gioie e i dolori della vita sul fiume. “Tre uomini in barca”, che negli anni ha conosciuto un successo di pubblico straordinario, è ormai unanimemente considerato un classico della comicità anglosassone, fatta di humour e nonsense, che all’ironica paradossalità delle vicende narrate sa unire realistiche descrizioni delle campagne inglesi e brevi note di filosofia spicciola.

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