Solaris è un libro difficile da inquadrare: è difficile scegliere sotto quale categoria ricomprenderlo. È un libro di fantascienza? Sicuramente. Racconta la storia di Kalvin, psicologo inviato sulla piattaforma spaziale posizionata nell’orbita del misterioso pianeta Solaris, il “pianeta pensante”. Non risponde però ai canoni tipici della fantascienza: ha infatti in sé una forte componente riflessiva, che lo fanno assomigliare più un saggio filosofico su cui dibattere, che ad una storia da raccontare. Il centro di gravità attorno al quale gli altri elementi di questo misterioso libro si orientano è sicuramente il senso della conoscenza umana, i suoi limiti e le sue potenzialità, i territori inesplorati che scorge davanti a sé e il desiderio di raggiungerli, il dramma di non riuscirci.
In un non meglio precisato futuro, l’umanità sta esplorando lo spazio, scoprendo e studiando nuovi pianeti. Uno di questo è proprio Solaris, un pianeta contraddistinto dall’essere ricoperto da un unico, grande, oceano di una sostanza non meglio identificata. Dopo i primi studi sul pianeta, si scopre che l’oceano è in grado di reagire alla presenza umana, agendo come un unico essere pensate. Ma le scoperte si fermano qua. Nasce anche una scienza, la solaristica – appunto – per cercare di sviscerare i misteri del pianeta pensante, ma nessuno studio riesce a carpirne il segreto. Il desiderio di tutto gli studiosi è realizzare “il contatto”, riuscire a interagire con Solaris, e non limitandosi solamente a vederne le reazioni a determinate azioni.
In questo desiderio di conoscenza, incarnato nel “contatto”, c’è tutta l’inquietudine umana di voler carpire il mistero del nostro stesso esistere, di non aver limiti e barriere davanti alle quali arrestarsi o alzare bandiera bianca. La conoscenza, di per sé, non concepisce confini. Ma l’oceano pensante di Solaris rimane muto. Tutti gli sforzi della solaristica non arrivano a carpirne il segreto.
L’esperienza di Kalvin, il protagonista, a bordo della stazione che ospita altri due studiosi di solaristica, è subito contraddistinta da misteri inspiegabili. La situazione infatti sembra degenerata: gli studiosi non si parlano più, vivono nascosti uno dall’altro – uno si è chiuso nel proprio laboratorio – e il disordine e abbandono regnano sovrani. Kalvin dovrà far i conti prima di tutto con questi strani comportamenti, per poi trovarsi davanti al mistero stesso rappresentato da Solaris, e alla sfida che lancia alla conoscenza umana. Una sfida non solo teorica o astratta, accademica, ma che riguarda il senso stesso del nostro esistere: qual è lo scopo della conoscenza? Quali sono i suoi limiti? Perché conoscere? E soprattutto, cos’è la verità? Questi interrogativi sono vissuti e incarnati nella persona di Kalvin, che sulla piattaforma spaziale nell’orbita di Solaris si ritroverà ad affrontare, in fondo, sé stesso: il suo passato, i suoi desideri, il senso della sua vita.
Matteo Colombo
Solaris: la trama del libro di Stanislaw Lem
“Solaris” è il capolavoro della fantascienza filosofica. Siamo nel lembo più estremo dell’universo esplorato dal genere umano. Un astronauta, dalla Terra, approda nella stazione spaziale che gira intorno al pianeta Solaris. Qui trova un’atmosfera di mistero e sospetto: nessuno lo accoglie, i pochi ospiti della astronave sembrano angosciati e sopraffatti, c’è un morto recente a cui si allude con circospezione ma senza sorpresa, gli oggetti subiscono strane deformazioni, si avvertono presenze. Solaris è noto agli umani come il grande pianeta “vivente”. Appare in forma di vasto oceano e avrebbe dovuto conflagrare se la sua orbita avesse seguito le leggi della fisica. Ma è come dotato di capacità cosciente di reazione e questa capacità sembra legata alle apparizioni di fantasmi, proiezioni viventi di incubi, sogni e fantasie. L’astronauta è costretto a interrogarsi, mentre lo contagia la stessa angoscia che domina in tutto l’ambiente. Un’avventura avvincente e carica di attesa e mistero. Ma si potrebbe dire anche un’avventura epistemologica, nel senso che presenta alla lente della riflessione un numero enorme di quesiti che abitano i rami della filosofia. Fra essi, il più suggestivo sembra essere il tema dell’Identità, del Soggetto, dell’Io. Non esiste l’Io unico e identico a se stesso.
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