Di Enzo Piccinini avevo già sentito parlare parecchie volte, ma non mi ero mai avvicinata alla sua persona e alla sua storia. L’estate scorsa, dopo aver sentito la testimonianza di un suo collega e amico, mi sono detta che era giunto il momento. Così, ho comprato questo libro che, a dire il vero, è rimasto chiuso mesi sulla libreria.

Ora, in questo momento di caos misterioso che stiamo vivendo, il libro mi è tornato alla mente e presto fatto: l’ho letto in poche sere, tutto d’un fiato, come d’un fiato e densissima è stata la vita di Enzo.

Stimato chirurgo, professore universitario, marito e padre di quattro figli, figlio nella fede di don Luigi Giussani, amico suo e di tantissime altre persone. L’immagine che mi sovviene è quella di un vulcano in attività, alimentato nelle sue profondità da una grande forza: la forza della fede.

Il libro è la raccolta dei racconti dei suoi amici, delle sue stesse parole, di molti aneddoti della sua vita, sia come medico sia come uno dei responsabili più importanti del Movimento originato dal carisma di don Giussani.

Tantissimi sono gli aspetti che colpiscono di quest’uomo, ma ne scelgo tre che mi paiono folgoranti: il rapporto stringente che aveva coi suoi pazienti perchè prendeva a cuore tutto di loro, non solo la malattia da sconfiggere; l’ideale cui guardava e che dava senso a ogni cosa, soprattutto alla fatica; il suo amore per gli amici e il volerli spronare ad andare al fondo di tutto perchè realizzassero a pieno la propria vita. Li chiamava e li andava a trovare spessissimo, su e giù per l’Italia e dopo poche ore li richiamava, anche nel cuore della notte, chiedendo “Novità?”. Li stanava, obbligandoli a prendersi sul serio, a cercare le ragioni di tutto.

Se Enzo vivesse ancora adesso, ai tempi del corona virus, l’amore per il suo lavoro e per gli ammalati sarebbe il suo pane quotidiano, instancabile giorno e notte, come prima di quel 26 maggio 1999; non smetterebbe di chiamare chiedendo “Novità?” e continuerebbe a vivere per la Gloria umana di Cristo su questa Terra. Ma gli amici non hanno dubbi: Enzo è presente ancora oggi e vive nelle opere che ha generato, nel modo di lavorare che ha insegnato e nelle persone che ha amato ed educato.

Testimonianza perfetta per questo tempo di sfida grande.

Chiara Soldi

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