Mi sono imbattuta per caso nella pubblicità di questo libro, e mi sono detta (io che amo buttarmi nelle cose nuove) un autore italiano, la trama mi incuriosisce, un giallo: perchè no?
L’ho iniziato e subito è scattato qualcosa, l ironia puntenge, i pensieri crudi del protagonista spogliati di tutto il superfluo.
Un Remo cinico, sarcastico,pragmatico, rassegnato..
Un Remo che ha scoperto quanto ti prende per il culo la vita, sopratutto quando ti fa andare a monte il suicidio che avevi programmato.
L’umorismo nero e la bravura nel rendere i protagonisti così reali, così autentici con le loro stranezze e abitudini da farteli vivere appieno come se fossero persone reali.
L’ispettore Pace che con i suoi “ma vada a fare in culo” è un co-protagonista di tutto rispetto che me lo ha proprio fatto amare.
Questo è stato un libro che (come non mi succedeva da tempo) non riuscivo a posare..aspettavo il caffè e leggevo, aspettavo che l’acqua bollisse e leggevo, prima di andare a letto era sempre “solo un altra pagina…”.
Io di cuore ve lo consiglio perché è una lettura che vi farà passare il tempo senza accorgervene.
Gio Kratos Pug
Storia di quello che ho perso di Chicco Malatesta: la trama del libro
Remo ha 40 anni e vive il sogno che ha inseguito per una vita. Un’azienda milionaria, un attico nel centro di Milano e l’amore di Anna, la donna che lo ha supportato nella sua scalata al successo. Da un giorno all’altro il suo mondo crolla e Anna gli porta via tutto. Si ritrova a vivere ai margini, povero e privo di qualsiasi speranza di riscatto. Come se non bastasse Anna scompare nel nulla. È stata rapita? Uccisa? L’ispettore Pace non ne ha idea, ma sa che il risentimento di Remo per la donna rappresenta un ottimo movente.
“Ho deciso di vivere per non dargliela vinta. Sono sopravvissuto per dispetto.”