Fare la recensione di un romanzo di oltre ottocento pagine è difficile in quanto, nel momento in cui sei arrivato alla conclusione, rischi di non ricordare l’inizio. In questa edizione 2024, di Fazi Editore, Senza Nome è un romanzo pieno di ritmo e personaggi caratterizzati in maniera tale da essere talmente reali da suscitare ammirazione, compassione, amore e simpatia. Le Sorelle Norah e Magdalen sono le figlie di un ricco ereditario che però non ha mai sposato Mrs Vanstone.

Senza nome: la recensione del libro di Wilkie Collins

Quest’ultimo importante particolare viene alla luce solo quando, alla morte improvvisa del padre, e della madre, ci si accorge che il testamento nei riguardi di Norah e Magdalen non era stato redatto. Inizia per le due ragazze la vita vera, priva di attenzioni da parte dei genitori e piena di tribolazioni e ristrettezze economiche che non avevano mai pensato di vivere fino a quel momento, in tutto questo c’è una sola persona che si occupa di loro amorevolmente ed è la loro governante Miss Garth. Norah, la maggiore, reagisce in maniera remissiva accettando il verdetto legale che assegnava tutto il patrimonio del padre al fratello maggiore che in maniera egoistica non riconosce le sue nipoti degne di considerazione nell’ambito testamentale. Magdalen, che sin da bambina era sempre stata piena di energie e di iniziative, giura di i riprendere tutto il patrimonio che le sarebbe spettato, costi quel che costi. Chi delle due sorelle otterrà la propria ricompensa? chi delle due vivrà nel bene? chi nel male?

un vero capolavoro pieno di magistrali colpi di scena, di personaggi descritti con dovizia di particolari che anche se commettono delle nefandezze inenarrabili, risultano persino simpatici per la loro perspicacia e ostinazione.

Questo è il primo libro che leggo di Wilkie Collins e mi ha impressionato per la quantità di ribaltamenti di fronte che come in un saliscendi di emozioni mi ha tenuto con il fiato sospeso lungo le oltre ottocento pagine di pura adrenalina. L’avevo scelto per questa frase sulla quarta di copertina: “è impossibile smettere di leggere Wilkie Collins” Alessandro Baricco. Consigliatissimo.

Remo Firmani

Senza nome: la trama del libro di Wilkie Collins

Quando le due sorelle Magdalen e Norah Vanstone, alla morte improvvisa dei genitori, scoprono che questi non erano sposati, si trovano private di una cospicua eredità e costrette a guadagnarsi da vivere. Ognuna dovrà fare affidamento sulle proprie risorse: mentre Norah, dimessa e ligia al dovere, si rassegnerà a una vita da governante, l’irresistibile Magdalen sfrutterà il suo fascino per farsi strada, determinata a riconquistare l’eredità al punto da prendere in considerazione la mossa più pericolosa di tutte: sposare l’uomo che detesta. Sullo sfondo di questa contrastata vicenda, scandita da perizie legali e tradimenti, scambi di identità e giochi di coppia, emergono i personaggi, caratterizzati con maestria, di una storia intensamente drammatica, ma anche venata di umorismo. Una narrazione, ricca di innumerevoli colpi di scena, in cui ogni elemento si ricollega all’altro in una dinamica continua e incessante. Capolavoro di minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo critica decisa alle storture della società vittoriana, “Senza nome” occupa un posto di primo piano nella letteratura inglese dell’Ottocento. Un romanzo che per tutto il 1862 ha tenuto in sospeso migliaia di lettori, che ne seguivano gli sviluppi sulla rivista fondata da Charles Dickens “All the Year Round”.

Senza nome: ulteriori considerazioni

È stato scritto nell’800 ma con un ritmo davvero modernissimo
Dalla prima pagina all’ultima tiene incollati per la curiosità di leggere quello che succederà poi.
Il personaggio che ho amato di più è il capitano Wragge, un furfante certo, ma così pieno di intelligenza e ironia da renderlo irresistibile.
Altrettanto vale per la sua stupida moglie un vero disastro, ma fantastica nella sua innocenza e semplicità
Magdalen è la sorella “cattiva” ma in fondo è una bambina e le si perdona all’istante le continue stupidaggini che combina e di cui è però sempre disposta ad assumersene la completa responsabilità. È un eroina molto moderna anticonformista, coraggiosa, che lotta fino alla sconfitta finale che però accetta come prezzo giusto da pagare per i suoi errori
Il romanzo ha comunque un lieto fine per fortuna, come si conviene.
Una cosa aggiunge fascino: pensare che dopo oltre un secolo si sta leggendo un romanzo d’avventura proprio come il grande Charles Dickens a cui Collins piaceva molto . Come non capirlo ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *